È stato svolto presso IMAT il corso di Polar Code per gli Ufficiali di Nave Alliance, unità della NATO impiegata dal Science and Technology Organization – Center For Maritime Research & Experimentation (NATO STO-CMRE) di La Spezia, in previsione della campagna oceanografica in Artico che avrà luogo a partire da metà del maggio prossimo.

Nave Alliance, battente bandiera della Marina Militare Italiana, è una delle più silenziose navi da ricerca e sviluppo scientifico, che svolge attività a supporto di studi oceanografici ed acustici a favore dei Paesi dell’Alleanza Atlantica. Equipaggiata con personale della Marina Militare Italiana, grazie ad un’intesa risalente al 2015, affronterà una prima missione estiva nell’area del circolo polare artico per poi ritornarvi nel periodo invernale.

Nel corso del suo viaggio, l’unità sfiderà condizioni meteorologiche particolarmente avverse. Attraverso il cosiddetto processo di “winterization”, saranno implementate una serie di predisposizioni tecniche e procedurali atte a far fronte alle temperature estremamente rigide (es. copertura delle sistemazioni sui ponti scoperti per evitarne il congelamento, attivazione e controllo dei sistemi di riscaldamento per contrastare la formazione di ghiaccio, messa in sicurezza per le condizioni del mare e del vento, etc.). Obiettivo del training del personale condotto presso IMAT è stato quello di fornire l’addestramento e le competenze necessarie per poter operare e navigare in un contesto così particolare e sfidante, secondo le prescrizioni della normativa internazionale.

«L’attività di addestramento ci ha fornito feedback molto positivi,» spiega il Cap. Andrea Iacono, Ship Manager del CMRE. «Tra le differenze maggiori con le operazioni condotte in acque calde, oltre la difficoltà di navigazione in presenza dei ghiacci, c’è l’isolamento geografico. Va considerato che in condizioni di emergenza, eventuali soccorsi esterni non sarebbero garantiti o richiederebbero lunghi tempi di intervento. Da qui la necessità di pianificare al meglio tutte le azioni da compiere, anticipando gli imprevisti».

Vari i compiti della missione artica di Nave Alliance. Tra gli altri anche il contributo, a favore di tutta la comunità marittima, per l’acquisizione di dati per produrre nuova cartografia di aree ancora poco esplorate ed osservazioni e analisi sullo stato climatico dell’area. Il progressivo scioglimento dei ghiacci sta cambiando le coordinate geopolitiche della regione, sempre più al centro di interessi economici che vogliono sfruttarne le risorse, e diventa essenziale monitorarne lo stato.

«Navigheremo nei luoghi in cui, a causa delle grandi differenze di densità delle acque, si attiva la circolazione delle correnti sottomarine del pianeta,» continua il Cap. Iacono. «In pratica, osserveremo e studieremo il motore del clima mondiale e il modo in cui sta cambiando mettendo a disposizione importanti dati per la nostra comunità scientifica».

In partenza a metà maggio, Alliance farà ritorno nel Mediterraneo nei primi giorni di agosto. Dopo comincerà la preparazione per una seconda missione in novembre, in cui l’equipaggio affronterà condizioni meteomarine ancora più impervie.

«Poter contribuire alla riuscita di un’iniziativa così importante è per IMAT un motivo di grande orgoglio,» conclude la presidente del CDA del Centro, Erminia Della Monica. «L’erogazione dei corsi Polar Code per il personale di Nave Alliance dimostra quanto sia strategico investire in nuove competenze e tecnologie per poter garantire quella formazione continua, condizione essenziale per la competitività delle nostre attività marittime».

Andrea IACONO

Capitano di Lungo Corso

Ship Manager, Marine Operations

NATO STO-CMRE