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IMAT (Italian Maritime Academy Technologies) è stata fondata del 2005.

Fin dal 2013, dopo un’intesa e radicale fase di ristrutturazione, ha costituito la propria sede operativa nel complesso alberghiero Pinetamare( trasformato in un nautical college di 165 camere) in Castel Volturno. L’incontro tra il capitano Rosario Trapanese, fondatore e CEO del centro, ed il gruppo CA.FI.MA. di Napoli.( Famiglia  Cafiero e Mattioli ) ha portato all’inizio di questa avventura “che” il CEO spiega : 

“fino ad oggi non abbiamo mai usato fondi pubblici ed operato in completa autonomia  grazie al supporto professionale dei partner, del management e di tutti i collaoratori”.

La struttura si estende su una superficie di 300.000 metri quadrati compreso il proprio lago. Attualmente IMAT ha contratti con 30 compagnie di navigazione divise nei settori crociere, offshore e merci ed è convenzionata con una quarantina di aziende, svolgendo attività per marittimi provenienti da 88 paesi.
Ci sono quindicimila marittimi, il 20% dei quali stranieri, che passano attraverso il centro ogni anno con un picco di 27.000 marittimi registrati nel periodo marzo 2016-2017. Il personale del centro (ci sono anche psicologi per valutare la valutazione delle carriere manageriali di marittimi, medici e un ingegnere aerospaziale) con tecnici, personale amministrativo, personale alberghiero, insegnanti e istruttori, ammonta a circa 130 persone. Il punto di forza di IMAT è stato passare dalla formazione per la gente di mare alla formazione per le aziende garantendo, come unico centro in Italia, tutti i corsi STCW previsti dal Ministero dei Trasporti. TTM ha visitato IMAT e ha visto una realtà in continua crescita, impegnata ad interpretare le tendenze future dello shipping. Abbiamo iniziato con le aule, 33 attrezzate per svolgere tutti i corsi richiesti dalle attuali convenzioni internazionali (circa novanta tra cui di base, avanzato e di aggiornamento) a cui vanno aggiunte tre aule riservate all’Istituto nautico, istituito nel 2015, che attualmente conta una sessantina di studenti suddivisi nelle prime tre classi. A pochi chilometri di distanza si trova il campo antincendio dove ci hanno spiegato che la struttura è più grande e meglio attrezzata rispetto agli standard stabiliti dai requisiti ministeriali. (Ci sono aree per il ponte, sala macchine e alloggi che permettono anche di trivellare il controllo dei danni).

Successivamente abbiamo raggiunto il lago dove è operativa la nuova piattaforma (investimento di 1 milione di euro), utilizzata per i corsi MAMS , MABEV e abbandono nave. D’altra parte, una serie di simulatori prodotti dai principali produttori come kongsberg (sistema Polaris per i corsi DP nel settore offshore) e Transas per le offerte di formazione rimanenti sono in funzione. Nell’estate del 2018, IMAT avrà un nuovo simulatore per i corsi di GNL e nel frattempo, I gestori del centro ci hanno detto che alla fine di maggio sarà effettuato il primo vero test di addestramento per ufficiali di coperta e ingegneri con una cinquantina di ufficiali di un gruppo armatoriale olandese. Infine, il Cap. Trapanese ci racconta del progetto IMAT Cube con università e centri di ricerca qualificati per la realizzazione, nel 2019, di una seconda area di formazione nel lago di proprietà di IMAT dove una Nave di 100 metri sarà costruita con la parte di addestramento per il recupero dotato di gru idrauliche, barche di ultima generazione con propulsione idro jet e davits automatici.
“La prossima estate” – conclude – “inizieremo anche con i corsi di navigazione per i ghiacci forniti dal Polar Code e prevenzione delle fuoriuscite, in attesa di sviluppare il nuovo corso di Anchor Handling che, nel settore offshore, sosterrà il collaudato corso DP”.

Autore Angelo Marletta
Pubblicato su The Medi Telegraph
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