IMAT – Italian Maritime Academy Technologies ha ospitato una delegazione del governo della Repubblica Democratica del Congo. Nel corso della visita la missione, guidata dal ministro dei Trasporti Didier Mazengu Mikanzu, dall’ambasciatore a Roma del Paese centroafricano, Fidele Khakessa Sambassi, e dal Console Emerito del Gabon a Napoli, Roberto Tatavitto, ha avuto modo di osservare da vicino le strutture del centro di formazione di Castel Volturno.  

In particolare, sono stati illustrati funzionamento e finalità dei simulatori a disposizione di IMAT –

tra questi il nuovo Challenger, il primo in Italia a svolgere la funzione SRTP (Safe return to port) e parte integrante del progetto Simulation Complex, che permetterà insieme all’Atlantis e al Voyager di disporre di tre dispositivi ognuno a 360° e 21 simulatori di navigazione stand alone; l’area antincendio, la più avanzata a livello europeo in termini di dotazioni e funzionalità; le aule interattive; i corsi erogati, con l’ultima novità rappresentata dalla formazione per i marittimi impiegati sulle navi LNG, così come previsto dal codice IGF dell’IMO.

“La Repubblica Democratica del Congo”, ha sottolineato il ministro Mikanzu, “è impegnata in una serie di progetti per il rilancio logistico-portuale della sua economia che necessitano di personale formato e specializzato. Per noi è importante confrontarci con una realtà di eccellenza europea in questo settore specifico”.

L’incontro con i vertici dell’Academy ha rappresentato, sotto questo aspetto, un importante occasione per aprire un primo canale di confronto in materia di formazione e certificazione dei marittimi, a tutti i livelli, del Paese africano.  

“IMAT – ha spiegato l’Amministratore Unico, Fabrizio Monticelli – è pronta fin da subito a sostenere tutte le iniziative della Repubblica Popolare del Congo per la qualificazione dei marittimi comuni e degli ufficiali nella sede di Castel Volturno. Allo stesso tempo si possono aprire interessanti prospettive anche per una presenza qualificante sul territorio africano. Tra le ipotesi al vaglio la specializzazione di personale in grado di formare in loco i futuri marittimi e la creazione di un vero e proprio Istituto Nautico che possa fare da punto di riferimento per utta l’area dell’Africa centrale”.